martedì 6 luglio 2010

Quando la Terra è dominata da un padrone-macchina... quando i robot sono più umani dell'umanità.

"Ogni macchina contiene frammenti di codice e ogni codice forma un protocollo, una forma di comportamento che può anche essere la radice di ciò che noi chiamiamo un anima! " (tratto da I Robot)




Ritengo di non dover commentare ulteriormente questa mia esibizione “I ROBOT”.


Ogni riferimento con la nostra attuale società non è casuale pertanto per coloro che non conoscessero Asimov e le sue opere invito a leggere le note seguenti:

Io, Robot (I, Robot) è un'antologia di racconti di fantascienza di Isaac Asimov, del 1950. Contiene 9 storie scritte fra il 1940 e il 1950, che hanno per protagonisti i robot. Sono basate sul tema delle tre leggi della robotica, sulle loro contraddizioni e le loro apparenti falle. Le storie sono scritte in modo da essere ognuna indipendente dalle altre e hanno un tema che conduce all'interazione fra il genere umano, i robot e la morale, e combinati insieme ci danno un'ampia visione dell'opera di Asimov sulla robotica. E' precedente a Il secondo libro dei robot e a Antologia del bicentenario. I racconti principali contenuti in questo libro per sviluppo dell'Universo della fondazione, sono stati poi riuniti in Tutti i miei robot.

Quando la Terra è dominata da un padrone-macchina... quando i robot sono più umani dell'umanità.

I Robot e l’impero:

In pochi anni dall'approvazione Auroriana alla colonizzazione congiunta Spaziale-Terrestre, i Coloni Terrestri occupano e incominciano a terraformare moltissimi mondi. Nel momento in cui si svolgono le vicende di I Robot e l'Impero siamo a quota 26. Al contempo gli Spaziali non si sono ancora mossi e in fin dei conti, secondo l'analisi di Asimov,non poteva che essere cosi, viste le condizioni di assoluto benessere in cui essi si trovavano. Se vivi bene e a lungo in casa tua... perché cercare una nuova casa?

Nel libro non c'è più Elijah Baley, ormai morto da 200 anni, ma sono ancora presenti i robot Daneel Olivaw e Giskard Reventlov. A sostituire Elijah, ci sarà un suo discendente di settimo grado, il "capitano" Daneel Giskard Baley (abbreviato D.G. Baley). Saranno loro ad accompagnare l'ancor viva Lady Gladia per vari pianeti (Solaria, Baleyworld, Aurora e Terra) fino a scoprire il mistero che si cela sotto il libro. Kelden Amadiro, capo dell'istituto di robotica, e il suo brillante aiutante Levular Mandanus hanno infatti un piano per distruggere la Terra, aumentando le reazioni radioattive dell'uranio e del torio per rendere inabitabile il pianeta nell'arco di due secoli.

Daneel e Giskard cercheranno in tutti i modi di impedirne la realizzazione, scontrandosi con i limiti loro imposti dalle leggi della Robotica. È qui che Daneel formula la Legge Zero della robotica (un robot non può causare danno all'umanità o permettere che a causa della sua inazione l'umanità subisca danno). Proprio basandosi sulla Legge Zero, al termine del romanzo Giskard permette che Levular inneschi il meccanismo per rendere radioattiva la Terra (impedendo altresì a Amadiro di impostarlo alla massima potenza, cosa che avrebbe distrutto il pianeta in pochi anni); ha infatti capito che se ciò avverrà gradualmente i terrestri potranno fuggire dalle loro "prigioni" e dimenticarsi di quel pianeta considerato sacro che ancora ostacola il loro sviluppo. In sostanza l'abbandono forzato della Terra è la migliore scelta per l'Umanità. Nonostante la Legge Zero, Giskard si blocca, il cervello positronico devastato dalla consapevolezza che molti umani moriranno nel processo e che non ci sono garanzie che alla fine non siano gli Spaziali a trionfare e poi a decadere, lasciando una galassia disabitata. Tuttavia, prima di disattivarsi riesce a trasferire i suoi poteri "telepatici" a Daneel, assegnandoli il compito di prendersi cura dell'umanità.

(Tratto da Wikipedia)

Sergio Davanzo

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