domenica 19 luglio 2009

1/8 "Where the bee sucks, there suck I" (Shakespeare)


2/8 "Where the bee sucks, there suck I" (Shakespeare)

“The painting of Sergio Davanzo, artist, writes poetry and writer that lives and works to Panzano (Shipbuilding District of Monfalcone), is not certain of those whispered: to surpass the din of the ours time, is necessary to lift itself and lift the volume, to inflate the threshold of visibility. For it give voice to the actual ideas, but also to the doubts, to the dreams, to that emotional sphere that alternates torpors to explosions, that it is nourished of silences and and explosions of words. “

3/8 "Where the bee sucks, there suck I" (Shakespeare)

“ La peinture de Sergio Davanzo, d'artiste, de poète et d'écrivain qui vit et travaille à Panzano (Quartier De la construction navale de Monfalcone Italy), n'est pas certaine ces de chuchotées : pour dépasser le vacarme de notre ère, il faut s'élever et élever le volume, gonfler le seuil de visibilité. Pour donner voix à ses idées, mais même aux doutes, aux rêves, à cette sphère émotionnelle qui alterne des torpori à des explosions, que nutre de silence et d'explosions de mots.”

4/8 "Where the bee sucks, there suck I" (Shakespeare)

"La pintura de Sergio Davanzo, artista, poeta y escritor que vivas y le trabaja a Panzano, Barrio Cantieristico de Monfalcone, no está seguro de aquéllos susurráis: para superar el ruido de la nuestra época, hace falta levantarse y levantar el volumen, hinchar el umbral de visibilidad. Para dar voz a las mismas ideas, pero también a las dudas, a los sueños, a aquella esfera emocional que alternos entumecimientos a estallidos, que se alimenta de silencios y estallidos de"

5/8 "Where the bee sucks, there suck I" (Shakespeare)

"La pittura di Sergio Davanzo, artista, poeta e scrittore che vive e lavora a Panzano (Quartiere Cantieristico di Monfalcone), non è certo di quelle sussurrate: per superare il frastuono della nostra era, bisogna alzarsi ed alzare il volume, gonfiare la soglia di visibilità. Per dare voce alle proprie idee, ma anche ai dubbi, ai sogni, a quella sfera emozionale che alterna torpori ad esplosioni, che si nutre di silenzi ed affabulazioni.”

6/8 "Where the bee sucks, there suck I" (Shakespeare)

Le tele di Davanzo vibrano, si impongono con lo stridore delle pennellate, con le barricate cromatiche da cui fuoriescono filamenti elettrici che guizzano e avvolgono, creando una fitta e mutevole rete di energia.

7/8 "Where the bee sucks, there suck I" (Shakespeare)

Nelle sue opere istinto e ragione rinunciano all'eterna lotta, per dar vita ad un dialogo serrato: il colore si tende nella spontaneità del gesto, si difende entro grumi di materia, si assotiglia ed incede leggero frammentandosi secondo ritmi musicali.

8/8 "Where the bee sucks, there suck I" (Shakespeare)

Viene impastoiato, fatto fluire e nuovamente convogliato, cristallizzato e gocciolato, alleggerito e spinto oltre i confini del supporto per cercare nuove dimensioni comunicative.
Lorella Coloni

1/12 Feelings & Feelings


2/12 Feelings & Feelings

Sembra un paradosso, ma Freud , da ammiratore di Rembrandt e della classicità, detestava l’arte moderna a lui contemporanea, tanto da scrivere in una lettera del 1920 che perfino gli espressionisti non potevano essere chiamati artisti.

3/12 Feelings & Feelings

Un errore colossale, visto dall’oggi, tanto più che lo scardinamento delle certezze prodotto dalla stessa psicanalisi ha poi permesso e dato dignità anche all’espressione pittorica più totale, aperta, ovvero all’astrattismo che definirei “ intimista “ , perchè guidato da una sorta di automatismo che genera liberi incroci e incontri di colori e di tratti, sotto l’onda di una emozione pura e personalissima.

4/12 Feelings & Feelings

Sergio Davanzo rientra in questo canone, con le sue opere intense e, soprattutto, “vibranti” dal momento che questo genere di pittura ha significatività solo se genera nell’osservatore un senso di compartecipazione, di condivisione istintiva, non spiegabile, in assenza del soggetto, se non attraverso la capacità dell’artista di rivelare se stesso tramite canali sotterranei di comunicazione.

5/12 Feelings & Feelings

In questo consiste la peculiarità di Davanzo e di quanti, ma non tanti, come lui riescono ad essere coinvolgenti pur nella loro autonomia informale.

6/12 Feelings & Feelings

Se questo, però, accade, vuol anche dire che Davanzo sa avvalersi di un metalinguaggio universale, non più iconico, che va oltre ogni cultura e gusto, trascendendo la ragione per avvicinarsi alla folgorante consapevolezza di scoprire in un quadro la nostra comune umanità.
Fabio Favretto

7/12 Feelings & Feelings

Sergio Davanzo. Esprime con forza i propri pensieri. Coccola con tenerezza i propri sogni. Ti mostra parti insospettate e inattese di sè, a volte svelandole per gradi, a volte ostentandole all’improvviso, provocando, beffardo. Davanzo dipinge. Una combinazione irrisolta di motivazioni lo spingono ogni volta. Per bisogno. Per voglia. Per gioco. Per dovere.

8/12 Feelings & Feelings

Molti dei suoi quadri sono figli di una forte necessità comunicativa. La necessità di trascendere i limiti delle parole, delle dimensioni spazio-temporali, delle forme codificate, creandone di nuove, più belle, più intense, e dare così rinnovata voce a pensieri profondi, complessi. Ci sono poi i lavori che nascono dal semplice desiderio di lasciarsi andare alla più poetica evocazione di immagini e suggestioni viste e vissute.

10/12 Feelings & Feelings

Essa sfocia poi nella compiaciuta ricerca di complicità di chi guarda e prova, e sente, e, sentendo, rivive. Il risultato è una sorprendente gamma di aperture e contaminazioni sinestetiche, cromatiche e materiche. Nel modus operandi di questo artista spesso un pensiero diventa tematica. Si espande.

11/12 Feelings & Feelings

Definisce in maniera autonoma e prepotente i propri leit motive. Li varia, li allarga, li propone nelle più accattivanti sfumature, per poi gonfiarsi al massimo e, finalmente esplodere, esausto. Finito. Risolto. Perciò i quadri di Sergio sono per lo più contestualizzabili in gruppi. seguono cioè un filone comune fino a prosciugarlo. A volte però l’artista dalla conclusione di una linea ispirativa ne ha già tratte diverse altre. A volte lascia passare del tempo prima di permettere a nuovi tratti di catturare il suo istinto. E il suo pennello.

12/12 Feelings & Feelings

Questo è Sergio Davanzo che dipinge. I suoi soggetti sono vari, disparati. Molto vuole raccontare. I volti, le voci del passato e del presente, i luoghi che lo hanno visto iniziare il suo percorso di uomo e di artista. Il cane. La famiglia. Coloro che se ne sono andati, coloro che verranno. Una ruga sulla fronte. Il sibilo di un tornio in officina. Un caleidoscopio minimalista di immagini, momenti epifanici, che sergio trasporta su tela. Che, se necessario, trasporta, come è solito dire “nello spazio”.
E sicuramente i titoli creativi e fantasiosi che Sergio Davanzo affianca ai dipinti, fanno parte di questo modo semiserio di vivere e concepire le proprie necessità. Deliziosi, spesso fortemente ironici, stupiscono, per poi lasciarti addosso una scia di riflessione, che ti stuzzica come l’aroma del rum nel gusto di un dolce appena sfornato. Di cui Sergio, provetto “chef de rangue”, ha scritto e realizzato la ricetta apposta per te.
MARIA SOLE POLITTI

sabato 18 luglio 2009

1/8 We As The Last Fleeting Continent

His name is Sergio Davanzo. Strong in expressing his thoughts but tender in cuddling his dreams, he shows you unsuspected and unexpected aspects of his inner self. Sometimes he reveals them slowly, step by step; sometimes he shows them off abruptly, with a touch of challenging scoff. He paints. He paints because of an unsolved mixture of reasons. He paints because he needs to. Because he wants to. He paints to play. He paints because he has to paint.

2/8 We As The Last Fleeting Continent

Several of his works are the product of a deep need to communicate. The need to go beyond the limits of human words, beyond time and space, beyond conventional shapes with the aim of creating new and better ones, more intensely beautiful, giving thus voice to his inner and more complex thoughts.

3/8 We As The Last Fleeting Continent

Other works issue from Davanzo’s mere, instinctive wish to let himself go to the poetical evocation of images and feelings he has seen and lived. This inevitably pursues the connivance of his spectators, who can see and perceive his same sensations, deeply feel them and, by feeling, revive them. The result is an amazing range of ways and synaesthetical contaminations, both of colour and matter.

4/8 We As The Last Fleeting Continent

In Davanzo’s modus operandi often a single idea develops into a theme. It expands itself, defining autonomously its own leit motives. They are varied and widened, offered in their most flattering nuances. The original idea then swells to its utmost and, finally exhausted, it blows up. It is a definite resolution. Therefore Davanzo’s works, which follow a common vein until it is exhausted, can mainly be contextualized in groups. But, once he has finished with a vein of inspiration, sometimes the painter has already found in its ashes the beginning of several new ones. Sometimes he would rather wait before letting them catch his instinct and his paint-brush.

5/8 We As The Las Fleeting Continent

This is the process of painting for Sergio Davanzo. His subjects are various and different. He wants to tell as much as possible. The faces, the voices of past and present time, the places which have seen him growing both as a man and as an artist. His dog. His family. Those who have gone. Those who still have to come. A wrinkle on a forehead. The hissing of a lathe in a work shop. A minimal kaleidoscope of images, epiphanic moments which he fixes on his canvas. And which, if necessary, he moves, as he usually says “to the space”.

6/8 We As The Last Fleeting Continent

Certainly the imaginative titles he gives to his paintings are part of his seriocomic way of living and conceiving one’s necessities. They are delicious, often sharply ironic, and at first they astonish you, to let you eventually deal with a wake of reflection, whetting you as the back-taste of rum in a just baked cake, the recipe for which has been written and performed by Sergio Davanzo just for you.
MARIA SOLE POLITTI

7/8 We As The Last Fleeting Continent


8/8 We As The Last Fleeting Continent


1/14 Serie Acqua Sporca ( Dirty Water )


2/14 Serie Acqua Sporca ( Dirty Water )


3/14 Serie Acqua Sporca ( Dirty Water )


4/14 Serie Acqua Sporca ( Dirty Water )


5/14 Serie Acqua Sporca ( Dirty Water )


6/14 Serie Acqua Sporca ( Dirty Water )


7/14 Serie Acqua Sporca ( Dirty Water )


8/14 Serie Acqua Sporca ( Dirty Water )


9/14 Serie Acqua Sporca ( Dirty Water )


10/14 Serie Acqua Sporca ( Dirty Water )


11/14 Serie Acqua Sporca ( Dirty Water )


12/14 Serie Acqua Sporca (Dirty Water)


13/14 Serie Acqua Sporca (Dirty Water)


14/14 Serie Acqua Sporca (Dirty Water)