
Un quadro diviso a metà, anzi, in quattro, da un unico potente incrocio scuro, destinato ad essere attraversato da una sfera che rotola. Da un lato lo scorrere regolare di una strada, una spianata grigia, una superficie indefinita, la cui lontana meta è forse una marcata traccia rossa. Dall’altro lato il grigio, quasi nero, gocciola, cade, scorre, irregolare. Macchioline sferiche, di colore giallo, riempiono diligenti le zone d’ombra, campiture forzate di porzioni di piano in cerca di luce e di senso. E’ quasi compartimentismo. Una sorta di compartimentismo geometrico, che vuole comunque alludere al movimento ed alla sua ineluttabilità. Rotola la vita. Rotola il tempo
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